Imparare a Pensare



PREMESSA  Alcuni anni fa feci un corso di aggiornamento sulla 'Philosophy for Children', con Marina Santi dell'Università di Padova. Non ho mai dimenticato questa preziosa esperienza. Ho continuato a cercare dentro di me come attuare semplici esperienze didattiche simili con i miei alunni nella mia realtà scolastica e professionale come docente IRC. Da quando l' innovazione scolastica  sta puntando molto  sull'Insegnare per Competenze ho cominciato a cercare delle risposte. Mi sono spinta ad una ricerca interiore...( Perché purtroppo  non riesco ad insegnare quello che non sento forte dentro di me). Chiacchierando una sera con Laura Biancato, lei mi confidava di voler rientrare in classe per fare un workshop su "Imparare a Pensare", ho pensato alla mia grande fortuna di avere le mie classi e ho cominciato il mio percorso per trovare delle soluzione semplici e pratici, un po' alla portata di tutti. Ho trovato molte risorse sia italiane che estere, ma mi sono innamorata della proposta di Fabien. Un po' ho tentato di applicarle in classe, sto imparando, piano piano. I miei alunni sono entusiasti e vedo che quando si riesce a costruire un pensiero di gruppo, il legame fra i ragazzi aumenta fortemente.

COPYRIGHT
 Ho cercato di mettermi in contatto con Fabien per chiedere il permesso di condividere qui con voi la sua lettera un leggermente modificata per adattarla un po' di più al nostro contesto.


    
Fabien van der Ham

 Siiii!!! Ha accettato!!!! Fabien van der Ham " De Filosofie Juf" ovvero, Maestra  Filosofia ha accettato di condividere con i miei colleghi italiani una bellissima lettera didattica rivolta ai docenti. Sono lieto di presentarvi questa scrittrice e docente davvero speciale. Fabien è olandese e scrittrice di libri per bambini ed è molto impegnata in una  sua grande  passione: formare i docenti e diffondere la filosofia per bambini nella scuola olandese. Fabien ha vissuto in Oman, Nigeria ed oggi risiede a Groningen e visto che ama viaggiare e cambiare, chi sa se  non si trasferisca   un giorno verrà da noi!

                                       Cara Fabien, un grazie di cuore da parte di Tutti Noi !!!"



























IMPARARE A PENSARE

Lettera Didattica rivolta ai docenti di Fabien van der Ham
traduzione e adattamento a cura di Astrid Hulsebosch



INTRODUZIONE
Filosofare? Ma… è difficile? Non tanto. Bisogna soltanto entrare per un attimo in un ruolo diverso! Non abbiate paura saranno i vostri ragazzi a farvi da piccoli maestri di vita.
provate semplicemente almeno una volta a seguire i passi consigliati in questa lettera.
La classe diventa una piazza ‘Agorà’ e il nostro mestiere torna alle sue origini dove il maestro aveva soltanto il compito di ‘tirar fuori’...
Saranno i bambini a parlare, a costruire e formulare i pensieri.
Il docente avrà un solo compito, quello mantenere viva la discussione, stimolando le   domande e dando i turni d’intervento ai ragazzi ed accompagnare i ragazzi nella fase conclusiva in cui viene elaborato un pensiero finale dal gruppo classe.
Cosa intendiamo per filosofare in questo contesto, verrà spiegato in seguito tramite delle piccole liste nella seconda parte: I  CINQUE PASSI.

PARTE I

CIRCLE TIME ?
Una discussione filosofica non è un semplice circle time durante il quale si scambiano  opinioni, esperienze e sentimenti perché filosofare:


  • è pensare liberamente, non fantasticare a ruota libera, perché i ragionamenti e gli argomenti devono essere coerenti;
  • è contribuire con una opinione ben costruita, motivandola con argomenti e ragionamenti, non dire una semplice opinione ;
  • non è un dialogo sui sentimenti, perché nella filosofia si cerca sempre l’universale, ciò che vale sempre e per tutti;
  • non si tratta semplicemente di condividere un’esperienza, ma piuttosto si cerca se si possono trarre delle conclusioni dalle esperienze;
  • è pensare in modo critico;
  • è osservare bene quello che è realmente VERO e realmente FALSO;
  • è quindi ragionare in modo particolarmente onesto.


DIBATTITO?
Una discussione filosofica è una ricerca compiuta da bambini, ma non è un dibattito: :
  • i bambini/ragazzi pensano insieme;
  • collaborano per trovare delle risposte;
  • devono ragionare e formulare pensieri logici;
  • devono affrontare il dialogo senza dibattere;
  • non esistono risposte sbagliate e quindi non è necessario di convincere nessuno;
  • sono invitati ad usare le risposte dei compagni per creare nuovi pensieri;
  • e… le risposte non vengono dal’insegnante!


DOMANDA FILOSOFICA
Una discussione filosofica inizia sempre con una domanda filosofica. Come possiamo riconoscere questa domanda?
  • è una domanda ancora aperta per la quale non esiste ancora una sola  risposta;
  • non è possibile trovare la risposta dentro un libro, un’enciclopedia oppure su Wikipedia: esistono tante risposte possibili e varie teorie;
  • neanche l’adulto conosce la risposta e quindi non è sempre sicuro (anche se spesso crede di esserlo);
  • non riguarda un opinione (esempio: cosa pensi dei broccoli?);
  • non riguarda una conoscenza scientifica (esempio: come  si forma la pioggia?)
  • possiamo trovare la risposta soltanto pensando e ragionando in modo attivo:  gli esperimenti, le indagini e l’osservazione potranno esser fatte in futuro ma non è importante  in questa fase. Nella filosofia si parte sempre dalla situazione attuale che va interrogata.


Come creare domande filosofiche?

Innanzitutto non è compito del docente:lo faranno i bambini!
L’insegnante fornisce lo stimolo filosofico. Questo stimolo può essere qualsiasi cosa: una storia, un quadro, una poesia, un articolo di giornale, un oggetto, etc. Dovrebbe suscitare delle domande e preferibilmente qualcosa che rappresenti delle contraddizioni.
Per esempio una storia nella quale il personaggio centrale fa una cosa brutta per raggiungere qualcosa di buono (cfr. le bugie di Abramo). Dopo aver presentato lo stimolo, i bambini possono inventare delle domande. Poi si sceglie una delle loro domande per iniziare il dialogo.


RIACCENDERE LA DISCUSSIONE
Quando si è partiti con una buona domanda iniziale si comincia: a questo punto però non dobbiamo collezionare risposte. Dobbiamo cercare di interrogare le risposte  per approfondire. Possiamo stimolare la discussione  con domande simili:


  • È veramente così?
  • Come fai ad essere così sicuro?
  • Ci sarebbe un altra possibilità?
  • E se fosse diverso?
  • Questo vale sempre?
  • Vale per tutto o per tutti?
  • Come? Quando? Perché?
  • Potresti fare un esempio?
  • Tutti sono d’accordo?
  • Esiste una regola per questa affermazione ?

PARTE II


Pensare sul Pensare


Filosofare quindi è pensare molto bene, precisamente e criticamente, a questioni sulle quali l’uomo non ha ancora trovato risposte definitive.
Ma in cosa consiste il pensare? Cosa è un pensiero? Già questo vale una discussione filosofica.
Visto? Filosofare non riguarda il pensiero definitivo e sarebbe opportuno dedicare la prima lezione proprio al pensiero stesso.


Primo Passo:  Lo Stimolo Filosofico


Nel profondo  (di Jits, 11 anni)


Nel fondo del mare
ci sono i miei pensieri
Pesci che nuotano
Via senza gente
Penso
sono lontano                                                                                       
lontano da tutto
Vissenkom_vis.jpglontano da me
Penso
la mia testa
è come un acquario
e i pesci sono
pensieri.
Penso…                                                                                        




Secondo Passo:  Pensare in  Associazioni

  • Per Jits i pensieri sono come pesci in un acquario. E per altri bambini?
  • Cosa sono i pensieri per voi?
  • Ovviamente anche l’insegnante ha un pensiero pronto. Ad esempio le bolle di sapone: vanno e vengono, a volte scoppiano, volano lontano,  altre si uniscono...
  • Create una lista delle associazioni, creando dei  sottogruppi:
           pensieri somiglianti, molto diversi….
  • Chiedete ora alla  classe di dire cosa è un pensiero.


Terzo Passo:  Creare la domanda filosofica

  • Chiediamo ai bambini di formulare una domanda. Dopo gli stimoli provenienti dalle associazioni, quali sono le domande che vi vengono. Provate ad inventare una domanda. Per esempio: Si può spengere la rabbia? Ad ogni bambino viene chiesto di scrivere una domanda.
  • Si sceglie da tutte  queste domande quella più stimolante e interessante. Una classe che è abituata a filosofare riesce a scegliere da sola la domanda iniziale.


Quarto Passo: La discussione filosofica

  • Scrivete la domanda  iniziale scelta sulla lavagna
  • Può iniziare la discussione il bambino che ha inventato la domanda iniziale
  • Da ogni risposta nasce una nuova domanda (cfr. J. Gaarder, “Non c’è nessuno”). Il dialogo filosofico serve ad approfondire le risposte… quindi continuate (bambini e docenti) ad interrogare ogni risposta.
  • Semplicemente: “Filosofate!”


Esempio:   “ Sei padrone dei tuoi pensieri?”


Eline: Quando  ti muore un nonno o una nonna non vorresti più pensarci, ma non sempre ci riesci.
Insegnante: Quindi non riesci ad essere padrone dei pensieri che non vuoi più sentire?
Hannah: Puoi allenarti.
Eline: quando pensi ad una macchina volante, non ti fermi ad immaginarlo; oppure quando hai visto un film horror, ti viene in mente in continuazione quel pezzo bruttissimo, allora pensi VAI VIA, ma non succede.
Insegnante: Vorresti mandare via il pensiero? Sarebbe più facile vivere senza il pensiero?
Eline: Siii!Pensa se morisse la tua mamma o se non ti  ricordassi più niente: la vita sarebbe più allegra e tu non saresti più triste!
Hannah: E riusciresti a concentrarti  meglio a scuola, perché se hai la testa occupata non riesci ad apprendere.
Insegnante: Secondo voi, esiste una ragione per cui le persone non riescono a controllare i loro pensieri?
Eline: Pensi con il cervello e quindi non riesci ad essere padrone perché il  tuo corpo non pensa.
Insegnante: Puoi pensare anche con altre parti del corpo?
Boudewijn: l’intestino ti dice che devi andare in bagno!
Maria: Puoi pensare con le mani, quando hai una calcolatrice fra le mani.
Hannah: ...e con il computer,
Eline: ...e con il cuore quando deve battere.
Marijn: Il cuore non decide di battere, fa parte degli istinti vitali.
Hannah: Secondo me si pensa soltanto con la testa, perché quando uso il pc, penso: premi il tasto.


Altre Domande:

  • Puoi vedere cosa pensa l’altro?
  • Dove risiedono i pensieri?
  • Hai mai pensato con la pancia?
  • Esiste una differenza fra  pensiero e sentimento?
  • Due bambini possono avere lo stesso pensiero?
  • Un bambino africano ha i tuoi stessi   pensieri?
  • Dove è andato il tuo pensiero precedente?
  • Puoi pensare tutto quello che vuoi?
  • Riesci a togliere un pensiero dalla testa?
  • I pensieri sono tuoi?
  • I pensieri sono immagini o parole?
  • Come sai quello che pensi?
  • Riesci a mandare i pensieri indietro?
  • Si può non pensare?
  • I pensieri sono vicini o lontani?
  • Ti capita di non avere nessun pensiero?


Quinto  Passo:  Conclusione

Dopo un po’ di tempo i bambini si potrebbero stancare. La loro concentrazione si assottiglia e non si trovano più risposte innovative. È arrivato il tempo per fermarsi. Concludete l’attività chiedendo ad ogni bambino di completare  una frase del tipo: “Un pensiero è…“


Spesso il dialogo filosofico offre ottimi  stimoli per scrivere una poesia.
Chiedete ai vostri ragazzi di scrivere una poesia...ma  soprattutto  proponete una scrittura libera senza regole!!!
Per aiutare i bambini potete chiedere di fare prima una sintesi di quello che ci si è detti. I ragazzi che hanno difficoltà a scrivere possono esprimere una frase sintetica con un disegno oppure usare una frase della sintesi di classe come prima frase del loro poema.


Risorse

Per chi fosse interessato ad approfondire ho raccolto dei link (risorse digitali) in italiano ed alcune in olandese. Chi vuole può usare le funzioni di Google e tradurre on-line le pagine scritte in olandese.


Tre attualizzazioni didattiche con il supporto di strumenti digitali (le primizie di Astrid ):


Download Lettera Didattica





POSTSCRIPTUM: VI VOGLIO BENE  Non posso non nominare la mia tribù di colleghi con cui abbiamo discusso di questa proposta. Colleghi sempre pronti a darmi una mano. Mi supportano e mi aiutano nel sistemare le bozze. Grazie  a  Mario Golfetto, Paola Girelli, Lucia Cornacchia, Lavia Di Sabatino e Teresa Zappalorto.

EXTRA BEL CONTRIBUTO A CURA  DI EMANUELA ZIBORDI SUL PENSIERO CRITICO





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